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Nuovo business, sito e-commerce conto terzi


shop365

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Ma se non capiteouna mazza come mai fatte siti conto terzi ( ben pagati) e al forum chiedete dei consigli(a gratis), almeno comprate i moduli e i template da chi ama prestashop.
basta se no vado oltre


Scusa ma hai anticipato i festeggiamenti con lo spumante. Che significa sto post ? :-P
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Ma se non capiteouna mazza come mai fatte siti conto terzi ( ben pagati) e al forum chiedete dei consigli(a gratis), almeno comprate i moduli e i template da chi ama prestashop.
basta se no vado oltre


Scusa ma hai anticipato i festeggiamenti con lo spumante. Che significa sto post ? :-P


Probabilmente trattasi di sfogo ai molteplici post in cui si chiede "devo fare un sito per un cliente che paga e non sapendo da dove inziare chiedo consigli a gratis"

... ognuno lo inserisce dove vuole.. è un post per tutte le stagioni. :lol:

Ciroco05
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Ma se non capiteouna mazza come mai fatte siti conto terzi ( ben pagati) e al forum chiedete dei consigli(a gratis), almeno comprate i moduli e i template da chi ama prestashop.
basta se no vado oltre


Scusa ma hai anticipato i festeggiamenti con lo spumante. Che significa sto post ? :-P


Lo sfogo mi è venuto perchè negli ultimi giorni cercando di aiutare qualcuno a risolvere qualche problemino (cose semplici per le quali basta cercare nel forum) scopri che sono dei webmaster (almeno pensano di essere) che hanno già venduto il lavoro al cliente. La cosa che mi fa più rabbia è che vendono dei servizi senza avere un minimo di conoscenza. Un sito di e-commerce è un attività, non è un blog e perciò deve essere creato a regola d'arte. Per quanto mi riguarda seguo da due anni il mio sito che funziona bene e fa quello per il quale è stato creato, vendere ed incrementare il fatturato. Ho imparata abbastanza bene come utilizzare prestashop facendo i test con i miei soldi. L'ultima cosa e chiudo: Per aprire una nuova attività bisogna fare almeno i biglietti da visita (50€) e per un sito di e-commerce credo che bisogna spendere qualcosa per il template, moduli, hosting, assistenza, ecc... Per il mio sito principale ho preso un server dedicato che all'anno mi costa meno di una pagina pubblicitaria.
X Salsero76
Non mi piace lo spumante preferisco il prosecco di valdobbiadene.

Buone feste a tutti.
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goni

Purtroppo quelli sono tutti quelli che dopo che hanno installato prestashop sono diventati esperti prestashop

e in italia che ne sappiano del suo funzionamento ufficialmente siamo in pochi io arrivo dalla versione 0.9 ( prima ufficiale )

non prendertela che le richieste arrivano da persone che non hanno alba di quanto lavoro ci sia dietro di preparazione

Ciao ;-)

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Non potete immaginare quanto mi faccia piacere questa discussione!
Sono anni che vedo gente che crede che basti aprire un sito per iniziare a guadagnare. E non vale solo per l'e-commerce. Uno apre un blog e crede che tutta la rete sia lì ad aspettare lui che parla pendendo dalle sue labbra e si aspetta decine di commenti che invece, puntualmente, non arrivano.
Così con l'e-commerce, aprono un sito (pagato moltissimo e fatto peggio) e credono che gli ordini arriveranno da soli, magari senza fare un po' di web marketing o senza curarsi di inserire nuovi prodotti o comunicare con la clientela.

Però lasciatemi sperare per il futuro: oggi l'e-commerce in Italia non arriva al 10% del PIL e in Europa è sotto il 2%. Vuol dire che siamo ancora pochissimi online!

Io credo che ci sia bisogno di discussioni come questa e di buttare quanta più gente possibile nell'e-commerce per iniziare a far alzare il livello. Finchè si è in pochi si può fare quel che si vuole perchè non ci sono alternative.

Quindi formazione, formazione, formazione. E dire che l'e-commerce non è un sito ma attività di impresa!

@goni Grazie mille per lo spunto, mi sono sfogato pure io, ho digerito il cenone e mo siamo tutti più tranquilli.
Buone feste a tutti!

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Non potete immaginare quanto mi faccia piacere questa discussione!
Sono anni che vedo gente che crede che basti aprire un sito per iniziare a guadagnare. E non vale solo per l'e-commerce. Uno apre un blog e crede che tutta la rete sia lì ad aspettare lui che parla pendendo dalle sue labbra e si aspetta decine di commenti che invece, puntualmente, non arrivano.
Così con l'e-commerce, aprono un sito (pagato moltissimo e fatto peggio) e credono che gli ordini arriveranno da soli, magari senza fare un po' di web marketing o senza curarsi di inserire nuovi prodotti o comunicare con la clientela.

Però lasciatemi sperare per il futuro: oggi l'e-commerce in Italia non arriva al 10% del PIL e in Europa è sotto il 2%. Vuol dire che siamo ancora pochissimi online!

Io credo che ci sia bisogno di discussioni come questa e di buttare quanta più gente possibile nell'e-commerce per iniziare a far alzare il livello. Finchè si è in pochi si può fare quel che si vuole perchè non ci sono alternative.

Quindi formazione, formazione, formazione. E dire che l'e-commerce non è un sito ma attività di impresa!

@goni Grazie mille per lo spunto, mi sono sfogato pure io, ho digerito il cenone e mo siamo tutti più tranquilli.
Buone feste a tutti!


Ciao,
per quanto mi riguarda da quando sono partito con il primo sito ( fatto da altri) con i miei due prodotti circa 8 anni fa, ho cominciato a ricevere richieste tutti i giorni, e non succedeva la stessa cosa facendo pagine e pagine di pubblicità. Penso che tutti quelli che si fanno fare un sito vogliono aumentare le vendite dei prodotti, se no che senso ha. Ho provato su di me cosa vuol dire riuscire ad essere nelle prime pagine di google, notti e notti a leggere i forum per trovare le soluzioni migliori. Comunque in nessun caso non mi sentirei di vendere a qualcuno un sito soltanto facendo l'installazione del programma. Come in tutte le cose ognuno fa la sua scelta ed e giusto che sia cosi.
Buone feste a tutti!
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In tanto buon Anno a tutti, lo so è un po che manco.

Bellissima discussione ma purtroppo in Italia sul discorso Internet e tutto ciò che ne consegue siamo in dietro basti pensare che molti traducono OpenSurce come GRATIS e molti altri pensano che SI POSSA APRIE UN ECOMM CON IL RESTO DEL CAPPUCCINO COME 4 O 5 LAVORO E GUADAGNARE SUBITO DIVENTANDO IL NUOVO BEZOS.

Purtroppo tutti i forum sono infestati da WebMaster,sempre che questo termine abbia avuto un vero significato, improvvisati che pretendono le risposte gratuite per poi fare il loro business; almeno facessero una ricerca prima di porre certe domande.

Sapere un po di PHP e CSS non vuol dire saper implementare od adattare un pacchetto alle reali esigenze del cliente.

Ciao

Sèvero

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Come non essere d'accordo con te Severo!
Purtroppo è così. Ma anche per questo ho creato il mio sito!

Serve alfabetizzazione informatica. Ma proprio dalle basi. Resteresti stupito se sapessi quante persone non sanno nemmeno cosa sia un feed reader. Figurarsi poi fare commercio elettronico. E le cose diventano ancor più tragiche quando a non conoscere le basi sono gli stessi web master. Ma loro il problema di sapere se il termine voglia dire qualcosa o meno non se lo pongono: non hanno mai letto qualcosa che li abbia fatti interrogare a riguardo.

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Saluti a tutti,

leggo che molti scrivono di attività di E-commerce e si preoccupano dei soli aspetti tecnici necessari a realizzare un sito web per un commercio elettronico di successo.

Mi permetto di aggiungere un piccolo contributo - credo utile a molti - riguardante gli aspetti legali, fiscali, amministrativi e sulla Privacy relativi ai siti di commercio elettronico e non.

Considerata la complessità della normativa, senza ripetere il tutto, v'invito a leggere quanto da me scritto al riguardo:

Con l’introduzione del novellato art. 2250 del Codice Civile, dal titolo “Indicazione negli atti e nella corrispondenza” (Legge 88/2009), il legislatore ha obbligato, con decorrenza 29 luglio 2009, le società titolari di siti Internet a pubblicare sui siti medesimi e. comunque, sul loro “spazio elettronico”, alcune informazioni riguardanti i dati societari, pena l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria prevista dal successivo art. 2630 c.c., dal titolo “Omessa esecuzione di denunce, comunicazioni o depositi”.

Sottolineiamo di fare particolare attenzione all’espressione “… spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico …” che, ovviamente, rappresenta un concetto più ampio di quello riguardante il solo sito web aziendale ed abbraccia sicuramente, oltre al sito web dell’impresa, anche tutti gli altri luoghi virtuali di comunicazione quali le identità o i profili della società sui social network, i blog, i cataloghi elettronici, le newsletter, le firme in calce all’e-mail aziendali e altro.

Le indicazioni civilistiche obbligatorie da inserire a cura delle sole società di capitali nel loro “spazio elettronico”, di cui il sito web aziendale costituisce la parte pubblica più rilevante, sono le seguenti:

a) attività commerciale “senza” commercio elettronico:
· sede (legale) della società (di capitali);
· ufficio del Registro delle Imprese (tenuto presso la locale CCIAA) presso il quale la società (di capitali) è iscritta;
· numero d’iscrizione presso il suddetto Registro delle Imprese (tenuto presso la locale CCIAA) ), coincidente con il numero di codice fiscale;
· indicazione del capitale sociale con precisazione del capitale effettivamente versato ed esistente secondo l’ultimo bilancio approvato (società di capitali);
· il fatto che la società è in liquidazione (se deliberato);
· il fatto che la società (di capitali) è posseduta da un unico socio (società unipersonale);

B) attività commerciale “con” commercio elettronico:
· sede (legale) della società (di capitali);
· ufficio del Registro delle Imprese (tenuto presso la locale CCIAA) presso il quale la società (di capitali) è iscritta;
· numero d’iscrizione presso il suddetto Registro delle Imprese (tenuto presso la locale CCIAA), coincidente con il numero di codice fiscale;
· indicazione del capitale sociale con precisazione del capitale effettivamente versato ed esistente secondo l’ultimo bilancio approvato (società di capitali);
· il fatto che la società è in liquidazione (se deliberato);
· il fatto che la società (di capitali) è posseduta da un unico socio (società unipersonale).

Per quanto riguarda i soggetti che svolgono attività di commercio elettronico, si rammenta che, ai sensi del DLgs. 70/2003 il “Prestatore”, cioè la persona fisica o giuridica che presta un servizio della società dell'informazione deve, comunque, indicare:
· il nome, la denominazione o la ragione sociale;
· il domicilio o la sede legale;
· gli estremi che permettono di contattare rapidamente il prestatore e di comunicare direttamente ed efficacemente con lo stesso, compreso l'indirizzo di posta elettronica;
· il numero di iscrizione al repertorio delle attività economiche, REA, o al registro delle imprese;
· gli elementi di individuazione nonché gli estremi della competente autorità di vigilanza qualora un'attività sia soggetta a concessione, licenza od autorizzazione;
· il numero della Partita IVA o altro numero di identificazione considerato equivalente nello Stato membro, qualora il prestatore eserciti un'attività soggetta ad imposta;
· l'indicazione in modo chiaro ed inequivocabile dei prezzi e delle tariffe dei diversi servizi della società dell'informazione forniti, evidenziando se comprendono le imposte, i costi di consegna ed altri elementi aggiuntivi da specificare;
· l'indicazione delle attività consentite al consumatore e al destinatario del servizio e gli estremi del contratto qualora un'attività sia soggetta ad autorizzazione o l'oggetto della prestazione sia fornito sulla base di un contratto di licenza d'uso.

La sanzione amministrativa pecuniaria (civilistica) prevista dall’art. 21 del D.Lgs 70/2003, per l’omessa indicazione nella “rete telematica” delle informazioni di cui all’art. 2250 c.c., è punita con una somma compresa tra:
a) sanzione minima: Euro 206,00 (duecentosei/00)
B) sanzione massima: Euro 2.065,00 (duemilasessantacinque/00)

- continua -

Essendo l'articolo più lungo di quanto consentito, v'invito a leggerlo intergralmente sul mio sito www.studiorossini.com.
Buon Internet a tutti...
Stefano Rossini

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La legge Italiana lascia molto a desiderare , sto combattendo da 3 mesi per un contrassegno non pagato ma nessuno ci tutela :), mi tocca toglierlo dalla modalità di pagamento perdendo una buona fetta di mercato


Ciao
In questo caso è il corriere che ti deve rimborsare.
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cioe chi poste italiane ahahahahahah , e poi scusa se quello lo porta a destinazione e il cliente lo rifiuta di chi e la colpa del corriere o del cliente


Pensavo che il corriere ha consegnato senza incassare, come succede a noi con il nostro corriere.
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Saluti a tutti,

leggo che molti scrivono di attività di E-commerce e si preoccupano dei soli aspetti tecnici necessari a realizzare un sito web per un commercio elettronico di successo.

Mi permetto di aggiungere un piccolo contributo - credo utile a molti - riguardante gli aspetti legali, fiscali, amministrativi e sulla Privacy relativi ai siti di commercio elettronico e non.


Benvenuto Stefano,
coretto il tuo intervento ma un po OT, mi spiego meglio questo dovrebbe essere un forum tecnico sullo sviluppo di una piattaforma per il commercio elettronico.

Certamente hai ragione l'Ecommerce è prima di tutto un attività Imprenditoriale con tutto quello che ne consegue per cui chi vuole affacciarsi dovrebbe prima di tutto informarsi sul cos vul dire e magari avvalersi di consulenti per i vari aspetti.

Se da un lato lo sviluppatore dovrebbe conoscere i requisiti minimi legali, dall'altro dovrebbe essere il consulente fiscale o legale a chiarire meglio alcune cose.

Non prenderla come una critica, ma purtroppo molti tuoi colleghi non sono informati o non hanno voglia di farlo dando poi consigli errati come l'obbligo di emettere fattura o scontrino fiscale.

Se vuoi puoi venire su AICEL forum + sulle questioni operative di chi fa ECommerce comprese quelle burocratiche e quelle legali.

Per tornare sul tuo discorso sai quante volte mi capita di andare su siti di aziende anche molto grosse che non mettono i loro dati, e pensare che ora è obbligatorio per tutte le aziende europee di capitali, e comunque per qualsiasi ditta, anche individuale, italiana.

Ciao

Sèvero
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[quote author="cyber" date="1294126549"
]La legge Italiana lascia molto a desiderare , sto combattendo da 3 mesi per un contrassegno non pagato ma nessuno ci tutela :), mi tocca toglierlo dalla modalità di pagamento perdendo una buona fetta di mercato


Di sicuro il contrassegno può creare problemi, ma scusa la domanda stai combattendo con lo spedizioniere o con il cliente?

Nel primo caso mi sembra strano una lungaggine simile, nel secondo penso che non ne andrai mai capo per vari motivi.

Le attuali normative mettono come foro competente quello del cliente, che oltremodo è stra protetto dal Codice del Consumo; per cui mettiti l'animo in pace e aggiungi la mitica "Tacca sul fegato" dato che spenderesti nettamente di + che non quello che perdi.

Ciao

Sèvero

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cioe chi poste italiane ahahahahahah , e poi scusa se quello lo porta a destinazione e il cliente lo rifiuta di chi e la colpa del corriere o del cliente


Opss non avevo visto questo tuo post, comunque se tu hai specificato l'importo da incassare e hai pagato per il servizio il corriere è obbligato contrattualmente a farti avere i soldi.
Ok parliamo di Poste Italiane, il + inaffidabile e farraginoso tra i corrieri oltretutto con le recenti modifiche con l'applicazione dell'IVA sui pacchi non so se convenga ancora.

Se il pacco viene rifiutato la colpa è del cliente che non sta rispettando il contratto, dato che per poter esigere il recesso deve ritirare il pacco, il problema è farlo rispettare il contratto andresti incontro ad una serie di spese tali da non giustificare l'azione.

Ciao

Sèvero
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Pensavo che il corriere ha consegnato senza incassare, come succede a noi con il nostro corriere.


Ti consiglio di valutare altri corrieri, il costo della spedizione non è tutto; come per qualsiasi altro fornitore dovresti valutare il rapporto Qualità/Prezzo e non mi pare che il tuo lo rispetti.

Per caso è un corriere che nel logo ha una freccia gialla su sfondo blu?.

Ciao

Sèvero
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Pensavo che il corriere ha consegnato senza incassare, come succede a noi con il nostro corriere.


Ti consiglio di valutare altri corrieri, il costo della spedizione non è tutto; come per qualsiasi altro fornitore dovresti valutare il rapporto Qualità/Prezzo e non mi pare che il tuo lo rispetti.

Per caso è un corriere che nel logo ha una freccia gialla su sfondo blu?.

Ciao

Sèvero


Ciao
Ha il logo rosso, comunque adesso abbiamo già fatto la convenzione con uno migliore, costa leggermente di più ma è molto affidabile.
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