studiodangelo Posted January 25, 2016 Share Posted January 25, 2016 (edited) Prestashop è una validissima piattaforma per il tuo ecommerce, ma oltre la parte tecnica, è importantissima anche la parte amministrativa e fiscale. Innanzitutto, il consiglio è di affidarsi ad un valido commercialista, esperto del settore, che possa seguirvi a maggior ragione nella fase di inizio attività e che sia in grado di crescere insieme al vostro business. A livello normativo il commercio elettronico si divide in: commercio elettronico diretto - in cui il procedimento di acquisto avviene interamente tramite internet e il bene-servizio digitale è immediatamente reso disponibile all'acquirente per il download commercio elettronico indiretto - in cui il procedimento di acquisto avviene in parte tramite internet (ordine iniziale ed eventuale pagamento anticipato), mentre il bene è reso disponibile all'acquirente tramite spedizione fisica. Il commercio elettronico, salvo il remoto caso in cui si operi mediante un'attività temporanea e decisamente limitata nel tempo, nella stragrande maggioranza dei casi è a tutti gli effetti un'attività continuativa, per la quale è necessario aprire una posizione ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali. APERTURA E INIZIO ATTIVITA' In estrema sintesi, gli adempimenti obbligatori per iniziare un attività di commercio elettronico indiretto sono: Comunicazione Unica d'Impresa che comprende: Attribuzione della Partita Iva c/o Agenzia delle Entrate Iscrizione e inizio attività al Registro delle Imprese [spese: 90,94 € tra diritti, bolli, tariffa, per un'impresa individuale] + indirizzo PEC obbligatorio [spese: a partire da 6,10 €] Iscrizione (o non iscrizione, se del caso) all'INPS - Gestione Commercianti (contributi previdenziali) Segnalazione Certificata di Inizio Attività- c/o Comune (commercio al dettaglio) - con regolamenti e requisiti variabili a seconda del Comune/Regione [diritti di segreteria variabili da 0€ - 30 €] + c/o U.S.L. (per vendita di beni alimentari)- c/o Camera di Commercio (commercio all'ingrosso) L'eventuale iscrizione all'INAIL è prevista solamente per le imprese commerciali con dipendenti. A seconda dell'attività svolta saranno necessari eventuali requisiti professionali oltre ai requisiti morali (come per la vendita di beni alimentari) o ulteriori comunicazioni/adempimenti: ad es.: la cosiddetta "licenza fiscale" (U.T.I.F.) per la vendita di prodotti alcolici, oppure l'iscrizione al VIES per chi compra o vende beni/servizi da operatori residenti nell'Unione Europea. Quanto sopra va effettuato indipendentemente dal regime fiscale scelto o dal fatto che si operi con in proprio oppure in dropshipping. Quanto sopra vale anche per chi effettua commercio elettronico diretto (es. mp3, app, e-book, foto/video, corsi di formazione fruibili immediatamente), eccetto la SCIA che non va presentata. Per il solo commercio elettronico diretto, se si effettuano operazioni verso clienti privati UE (soggette ad IVA nel Paese del cliente privato) sarà necessario aderire al regime opzionale MOSS (Mini One Stop Shop), oppure identificarsi in ogni Paese. REGIME FISCALE Dal 2016 è possibile optare per un regime fiscale agevolato, detto "regime forfettario", che prevede, in sintesi: ricavi (lordi) annui fino a 50.000 € (per attività di commercio elettronico) percentuale di redditività del 40% sui ricavi - e di conseguenza costi forfettari per il 60% dei ricavi esonero da tenuta contabilità,IVA, IRPEF, IRAP, studi di settore, comunicazione polivalente (spesometro/blacklist) imposta sostitutiva del 5% per i primi 5 anni di attività oppure del 15% (successivamente o per chi già in attività ha i requisiti per entrare nel regime forfettario) contributi previdenziali (gestione commercianti), ridotti del 35%. possibilità di effettuare operazioni intra-comunitarie e import/export verso operatori extra-UE 5.000 € max per compensi a dipendenti / collaboratori 20.000 € max per beni strumentali acquistati In alternativa, in mancanza dei requisiti di ingresso, o per opzione, si dovrà adottare il regime ordinario IRPEF, IVA e IRAP. CONTRIBUTI PREVIDENZALI Per chi esercita attività commerciale (in mancanza di altre coperture previdenziali per attività prevalenti) l'importo dei contributi previdenziali fissi (minimali) della Gestione Commercianti è pari a: € 3.613,02 (3.605,58 IVS + 7,44 maternità) suddivisi in 4 rate uguali di € 903,25 (da versare il 16 maggio, 16 agosto, 16 novembre, 16 febbraio) mentre l'eccedenza dei contributi oltre il reddito minimale di € 15.548,00 si versa con l'aliquota del 23,19% in sede di versamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi. Reddito minimale significa in parole povere che anche per redditi inferiori a € 15.548, i contributi previdenziali vanno versati comunque in misura fissa. Chi adotta il regime forfettario dal 1° gennaio 2016 può optare, come detto sopra, per una riduzione del 35%, sia sui minimali che sulle eccedenze, pertanto versare un contributo minimale fisso di € 2.351,07 (2.343,63 IVS + 7,44 maternità) in 4 rate uguali di € 587,77, mentre la riduzione per le eventuali eccedenze sarebbe equivalente al versamento con un aliquota del 15,07%. ESONERI Per il commercio elettronico indiretto è previsto l'esonero dall'emissione di fattura (se non richiesta preventivamente dal cliente) e dalla certificazione dei corrispettivi mediante scontrino o ricevuta fiscale, secondo l'articolo 2, lettera oo), del D.P.R. 696/1996. Per il commercio elettronico diretto l'esonero dall'emissione di fattura (se non richiesta preventivamente dal cliente) e dalla certificazione dei corrispettivi (per clienti italiani), è stato previsto di recente dal D.Lgs. 42/2015 (per le fatture) e dal D.M. MEF 27 ottobre 2015 (per la certificazione dei corrispettivi). I relativi importi vanno comunque riportati sul registro dei corrispettivi. Edited February 1, 2016 by studiodangelo (see edit history) 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
caygri Posted January 25, 2016 Share Posted January 25, 2016 grazie per le corrette informazioni! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Daniel_WM Posted January 29, 2016 Share Posted January 29, 2016 Prestashop è una validissima piattaforma per il tuo ecommerce, ma oltre la parte tecnica, è importantissima anche la parte amministrativa e fiscale. Innanzitutto, il consiglio è di affidarsi ad un valido commercialista, esperto del settore, che possa seguirvi a maggior ragione nella fase di inizio attività e che sia in grado di crescere insieme al vostro business. A livello normativo il commercio elettronico si divide in: commercio elettronico diretto - in cui il procedimento di acquisto avviene interamente tramite internet e il bene-servizio digitale è immediatamente reso disponibile all'acquirente per il download commercio elettronico indiretto - in cui il procedimento di acquisto avviene in parte tramite internet (ordine iniziale ed eventuale pagamento anticipato), mentre il bene è reso disponibile all'acquirente tramite spedizione fisica. Il commercio elettronico, salvo il remoto caso in cui si operi mediante un'attività temporanea e decisamente limitata nel tempo, nella stragrande maggioranza dei casi è a tutti gli effetti un'attività continuativa, per la quale è necessario aprire una posizione ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali. APERTURA E INIZIO ATTIVITA' In estrema sintesi, gli adempimenti obbligatori per iniziare un attività di commercio elettronico indiretto sono: Comunicazione Unica d'Impresa che comprende: Attribuzione della Partita Iva c/o Agenzia delle Entrate Iscrizione e inizio attività al Registro delle Imprese [spese: 90,94 € tra diritti, bolli, tariffa, per un'impresa individuale] + indirizzo PEC obbligatorio [spese: a partire da 6,10 €] Iscrizione (o non iscrizione, se del caso) all'INPS - Gestione Commercianti (contributi previdenziali) Segnalazione Certificata di Inizio Attività- c/o Comune (commercio al dettaglio) - con regolamenti e requisiti variabili a seconda del Comune/Regione [diritti di segreteria variabili da 0€ - 30 €] + c/o U.S.L. (per vendita di beni alimentari) - c/o Camera di Commercio (commercio all'ingrosso) L'eventuale iscrizione all'INAIL è prevista solamente per le imprese commerciali con dipendenti. A seconda dell'attività svolta saranno necessari eventuali requisiti professionali oltre ai requisiti morali (come per la vendita di beni alimentari) o ulteriori comunicazioni/adempimenti: ad es.: la cosiddetta "licenza fiscale" (U.T.I.F.) per la vendita di prodotti alcolici, oppure l'iscrizione al VIES per chi compra o vende beni/servizi da operatori residenti nell'Unione Europea. Quanto sopra va effettuato indipendentemente dal regime fiscale scelto o dal fatto che si operi con in proprio oppure in dropshipping. Quanto sopra vale anche per chi effettua commercio elettronico diretto (es. mp3, app, e-book, foto/video, corsi di formazione fruibili immediatamente), eccetto la SCIA che non va presentata. Per il solo commercio elettronico diretto, se si effettuano operazioni verso clienti privati UE (soggette ad IVA nel Paese del cliente privato) sarà necessario aderire al regime opzionale MOSS (Mini One Stop Shop), oppure identificarsi in ogni Paese. REGIME FISCALE Dal 2016 è possibile optare per un regime fiscale agevolato, detto "regime forfettario", che prevede, in sintesi: ricavi (lordi) annui fino a 50.000 € (per attività di commercio elettronico) percentuale di redditività del 40% sui ricavi - e di conseguenza costi forfettari per il 60% dei ricavi esonero da tenuta contabilità,IVA, IRPEF, IRAP, studi di settore, comunicazione polivalente (spesometro/blacklist) imposta sostitutiva del 5% per i primi 5 anni di attività oppure del 15% (successivamente o per chi già in attività ha i requisiti per entrare nel regime forfettario) contributi previdenziali (gestione commercianti), ridotti del 35%. possibilità di effettuare operazioni intra-comunitarie e import/export verso operatori extra-UE 5.000 € max per compensi a dipendenti / collaboratori 20.000 € max per beni strumentali acquistati In alternativa, in mancanza dei requisiti di ingresso, o per opzione, si dovrà adottare il regime ordinario IRPEF, IVA e IRAP. ESONERI Per il commercio elettronico indiretto è previsto l'esonero dall'emissione di fattura (se non richiesta preventivamente dal cliente) e dalla certificazione dei corrispettivi mediante scontrino o ricevuta fiscale, secondo l'articolo 2, lettera oo), del D.P.R. 696/1996. Per il commercio elettronico diretto l'esonero dall'emissione di fattura (se non richiesta preventivamente dal cliente) e dalla certificazione dei corrispettivi (per clienti italiani), è stato previsto di recente dal D.Lgs. 42/2015 (per le fatture) e dal D.M. MEF 27 ottobre 2015 (per la certificazione dei corrispettivi). I relativi importi vanno comunque riportati sul registro dei corrispettivi. Ciao Studiodangelo, permettimi , ma hai dimenticato di citare la spesa più onerosa, cioè l'inps. Mentre per il 2015 la gestione commercianti si pagava in percentuale in base al fatturato, dal 2016 è ritornato il solito fisso, che anche con la riduzione supera i 3.000€ l'anno di INPS ATTENZIONE A NON SOTTOVALUTARE QUESTA SPESA PERCHE' ANCHE CON FATTURATO "0" L'INPS VA PAGATA UGUALMENTE, ALTRIMENTI FINISCE DA EQUITALIA CON TUTTI GLI ONERI E INTERESSI PER LA RISCOSSIONE. Link to comment Share on other sites More sharing options...
studiodangelo Posted January 29, 2016 Author Share Posted January 29, 2016 Il post sopra vuole essere più un prontuario generale per l'apertura dell'attività ed adempimenti connessi, e non una valutazione degli aspetti previdenziali, perché questi possono variare da persona a persona, e vanno valutati prima dell'apertura, magari con un professionista. Ho comunque fatto notare che l'iscrizione può esserci oppure no, perché ci sono alcuni casi di esonero (principalmente per chi ha in essere un rapporto di lavoro dipendente full time a tempo indeterminato), e che nel regime forfettario i contributi sono ridotti del 35%. Inoltre gli importi per il 2016 non sono ancora noti (tranne l'aliquota che sarà del 23,19%). 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Daniel_WM Posted January 29, 2016 Share Posted January 29, 2016 Il post sopra vuole essere più un prontuario generale per l'apertura dell'attività ed adempimenti connessi, e non una valutazione degli aspetti previdenziali, perché questi possono variare da persona a persona, e vanno valutati prima dell'apertura, magari con un professionista. Ho comunque fatto notare che l'iscrizione può esserci oppure no, perché ci sono alcuni casi di esonero (principalmente per chi ha in essere un rapporto di lavoro dipendente full time a tempo indeterminato), e che nel regime forfettario i contributi sono ridotti del 35%. Inoltre gli importi per il 2016 non sono ancora noti (tranne l'aliquota che sarà del 23,19%). Che io sappia , da fonti Inps, nel 2016 è stato introdotto di nuovo il minimale Inps per i commercianti. Quindi è una spesa fissa di almeno 3.000€ , poi se Lei mi dice che questa spesa non è fissa nel 2016 mi fornisca un link ufficiale, perchè sarebbe veramente un'ottima notizia. Link to comment Share on other sites More sharing options...
caygri Posted January 31, 2016 Share Posted January 31, 2016 Penso che cambi molto in base a cosa affianca,,,tipo se ha doppia attività, doppio lavoro, etc INPS non è fisso è a % del fatturato e delle spese. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Daniel_WM Posted February 1, 2016 Share Posted February 1, 2016 Penso che cambi molto in base a cosa affianca,,,tipo se ha doppia attività, doppio lavoro, etc INPS non è fisso è a % del fatturato e delle spese. Ciao, magari fosse in percentuale, purtroppo cè di nuovo il minimale di reddito sul quale calcolare i contributi per i commercianti. Lo potete vedere a questo link http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=/Circolari/Circolare%20numero%2015%20del%2029-01-2016.htm&iIDDalPortale=&iIDLink=-1 dove scrive Conseguentemente, per l'anno 2016, il reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo IVS dovuto dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali rimane invariato rispetto all’anno 2015 ed è pari a € 15.548,00. Link to comment Share on other sites More sharing options...
studiodangelo Posted February 1, 2016 Author Share Posted February 1, 2016 Attendevo proprio questa circolare per avere conferma o meno dell'importo. Per chi esercita attività commerciale (in mancanza di altre coperture previdenziali per attività prevalenti) l'importo dei contributi previdenziali fissi (minimali) della Gestione Commercianti è pari a: € 3.613,02 (3.605,58 IVS + 7,44 maternità) suddivisi in 4 rate uguali di € 903,25 (da versare il 16 maggio, 16 agosto, 16 novembre, 16 febbraio) mentre l'eccedenza dei contributi oltre il reddito minimale di € 15.548,00 si versa con l'aliquota del 23,19% in sede di versamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi. Chi adotta il regime forfettario dal 1° gennaio 2016 può optare, come detto sopra, per una riduzione del 35%, sia sui minimali che sulle eccedenze, pertanto versare un contributo minimale fisso di € 2.351,07 (2.343,63 IVS + 7,44 maternità) in 4 rate uguali di € 587,77 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
caygri Posted February 1, 2016 Share Posted February 1, 2016 INPS è la pensione...e in Italia è obbligatorio averla. Dipende...conosco molti che hanno come doppia attività. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Daniel_WM Posted February 1, 2016 Share Posted February 1, 2016 Ciao Studiodangelo, permettimi , ma hai dimenticato di citare la spesa più onerosa, cioè l'inps. Mentre per il 2015 la gestione commercianti si pagava in percentuale in base al fatturato, dal 2016 è ritornato il solito fisso, che anche con la riduzione supera i 3.000€ l'anno di INPS ATTENZIONE A NON SOTTOVALUTARE QUESTA SPESA PERCHE' ANCHE CON FATTURATO "0" L'INPS VA PAGATA UGUALMENTE, ALTRIMENTI FINISCE DA EQUITALIA CON TUTTI GLI ONERI E INTERESSI PER LA RISCOSSIONE. Infatti se vedi il mio Post è datato 29 Gennaio come la data della circolare, per questo ti dicevo che cè il minimale da pagare nel 2016 ed è pure sostanzioso. In pratica è una vera e propria tassa, alla quale non si sfugge, perchè il 99% di commercianti fanno questo come primo ed unico lavoro, sono pochissimi che fanno attività di commercio come secondo lavoro. Spero di essere stato chiaro... Link to comment Share on other sites More sharing options...
caygri Posted February 1, 2016 Share Posted February 1, 2016 é la pensione...anch'io pago inps. Quelle sono giusto linee guida e bisogna sempre e in ogni caso confrontarsi con un commercialista. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Daniel_WM Posted February 1, 2016 Share Posted February 1, 2016 Ha si?, ben per loro se riescono ad avere due attività, io parlavo di comuni commercianti, secondo me sarebbe meglio aggiungere alla lista delle spese di inizio attività anche questa dell'inps, perchè ti assicuro che è un vero e proprio fardello Link to comment Share on other sites More sharing options...
Daniel_WM Posted February 1, 2016 Share Posted February 1, 2016 Perfetto hai ragione, volevo solo fare questo appunto, non cè bisogno di innervosirsi. So benissimo cosè l'inps. Scrivete pure quello che volete Link to comment Share on other sites More sharing options...
caygri Posted February 1, 2016 Share Posted February 1, 2016 Qui non si è innervosito nessuno Link to comment Share on other sites More sharing options...
Vazerd Posted February 9, 2016 Share Posted February 9, 2016 Non capisco una cosa, ma le aziende già esistenti da anni... che vogliono aprire anche un ecommerce, cosa devono fare? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giorgio M. Posted February 9, 2016 Share Posted February 9, 2016 Se si tratta di un'azienda commerciale che ha già dato comunicazione al comune in passato sostanzialmente nulla. Se farai commercio verso l'estero e non lo facevi prima dovrai provvedere al Vies In ultimo se si tratta di una società fai fare un controllo al commercialista ai patti sociali per assicurarti che sia tutto ok. Link to comment Share on other sites More sharing options...
caygri Posted February 9, 2016 Share Posted February 9, 2016 solo la SCIA Link to comment Share on other sites More sharing options...
studiodangelo Posted February 9, 2016 Author Share Posted February 9, 2016 (edited) Chi ha un'attività già in essere dovrà comunque effettuare le variazioni, se necessarie, di: aggiunta/modifica codice attività per commercio elettronico della partita IVA + indirizzo sito web presso l'Agenzia delle Entrate attività svolta presso il Registro Imprese SCIA presso il SUAP del Comune per vendita al dettaglio via internet (è una forma speciale di vendita per la quale è necessario presentare apposita SCIA) eventuale iscrizione al VIES ulteriori adempimenti caso per caso come sopra (es.: SCIA "sanitaria" per gli alimenti) Per chi ha una società è necessario che l'oggetto sociale sia conforme al commercio al dettaglio e/o ingrosso (via internet oppure più generico). (Chiaramente con commercio elettronico deve essere possibile l'ordine tramite sito internet, altrimenti è un semplice catalogo/vetrina, per il quale non servono formalità) Edited February 9, 2016 by studiodangelo (see edit history) Link to comment Share on other sites More sharing options...
nikketrikke Posted February 26, 2016 Share Posted February 26, 2016 (edited) Salve ho un quesito il commercialista mi richiede se emetto fattura a cliente privato estero comunitario --- data e luogo di nascita dice che è per legge io non riesco a trovare il codice? al posto della fattura si può registrare nei corrispettivi ma nel caso i clienti me le chiedano ripeto: E' NECESSARIA DATA DI NASCITA E LUOGO DI NASCITA per lo SPESOMETRO?? per cliente italian nel presta c'è il codice fiscale ma per il comunitario no a me sembra assurdo anche perchè i clienti certe informazioni non le danno o è difficile cmq reperirle chiedo aiuto grazie Edited February 26, 2016 by nikketrikke (see edit history) Link to comment Share on other sites More sharing options...
Giorgio M. Posted February 27, 2016 Share Posted February 27, 2016 Per le vendite online, anche comunitarie, è sufficiente emettere una ricevuta generica. In questo modo non è necessario richiedere il CF. Se poi lavori con eBay o Amazon il CF proprio non ti viene trasmesso... quindi non hai alternative. Nel caso delle fatture sono necessari i dati che indica il tuo commercialista che puoi rendere obbligatori in fase di registrazione. Link to comment Share on other sites More sharing options...
nikketrikke Posted February 27, 2016 Share Posted February 27, 2016 grazie Per le vendite online, anche comunitarie, è sufficiente emettere una ricevuta generica. In questo modo non è necessario richiedere il CF. Se poi lavori con eBay o Amazon il CF proprio non ti viene trasmesso... quindi non hai alternative. Nel caso delle fatture sono necessari i dati che indica il tuo commercialista che puoi rendere obbligatori in fase di registrazione. grazie Link to comment Share on other sites More sharing options...
studiodangelo Posted March 11, 2016 Author Share Posted March 11, 2016 Concordo con Giorgio M.: se viene emessa fattura nei confronti del cliente privato estero, oltre a cognome e nome, è richiesta anche la data e il luogo di nascita. Quindi o viene reso obbligatorio l'inserimento dei campi data e luogo di nascita, oppure la soluzione migliore è appunto usufruire della normativa di favore per il commercio elettronico ed emettere fattura solo se richiesta dal cliente (esempio tipico: titolare di partita IVA) e annotare invece il resto delle operazioni non fatturate né certificate da scontrino o ricevuta fiscale sul registro dei corrispettivi. Link to comment Share on other sites More sharing options...
skara Posted July 18, 2016 Share Posted July 18, 2016 Prestashop è una validissima piattaforma per il tuo ecommerce, ma oltre la parte tecnica, è importantissima anche la parte amministrativa e fiscale. Innanzitutto, il consiglio è di affidarsi ad un valido commercialista, esperto del settore, che possa seguirvi a maggior ragione nella fase di inizio attività e che sia in grado di crescere insieme al vostro business. A livello normativo il commercio elettronico si divide in: commercio elettronico diretto - in cui il procedimento di acquisto avviene interamente tramite internet e il bene-servizio digitale è immediatamente reso disponibile all'acquirente per il download commercio elettronico indiretto - in cui il procedimento di acquisto avviene in parte tramite internet (ordine iniziale ed eventuale pagamento anticipato), mentre il bene è reso disponibile all'acquirente tramite spedizione fisica. Il commercio elettronico, salvo il remoto caso in cui si operi mediante un'attività temporanea e decisamente limitata nel tempo, nella stragrande maggioranza dei casi è a tutti gli effetti un'attività continuativa, per la quale è necessario aprire una posizione ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali. APERTURA E INIZIO ATTIVITA' In estrema sintesi, gli adempimenti obbligatori per iniziare un attività di commercio elettronico indiretto sono: Comunicazione Unica d'Impresa che comprende: Attribuzione della Partita Iva c/o Agenzia delle Entrate Iscrizione e inizio attività al Registro delle Imprese [spese: 90,94 € tra diritti, bolli, tariffa, per un'impresa individuale] + indirizzo PEC obbligatorio [spese: a partire da 6,10 €] Iscrizione (o non iscrizione, se del caso) all'INPS - Gestione Commercianti (contributi previdenziali) Segnalazione Certificata di Inizio Attività- c/o Comune (commercio al dettaglio) - con regolamenti e requisiti variabili a seconda del Comune/Regione [diritti di segreteria variabili da 0€ - 30 €] + c/o U.S.L. (per vendita di beni alimentari) - c/o Camera di Commercio (commercio all'ingrosso) L'eventuale iscrizione all'INAIL è prevista solamente per le imprese commerciali con dipendenti. A seconda dell'attività svolta saranno necessari eventuali requisiti professionali oltre ai requisiti morali (come per la vendita di beni alimentari) o ulteriori comunicazioni/adempimenti: ad es.: la cosiddetta "licenza fiscale" (U.T.I.F.) per la vendita di prodotti alcolici, oppure l'iscrizione al VIES per chi compra o vende beni/servizi da operatori residenti nell'Unione Europea. Quanto sopra va effettuato indipendentemente dal regime fiscale scelto o dal fatto che si operi con in proprio oppure in dropshipping. Quanto sopra vale anche per chi effettua commercio elettronico diretto (es. mp3, app, e-book, foto/video, corsi di formazione fruibili immediatamente), eccetto la SCIA che non va presentata. Per il solo commercio elettronico diretto, se si effettuano operazioni verso clienti privati UE (soggette ad IVA nel Paese del cliente privato) sarà necessario aderire al regime opzionale MOSS (Mini One Stop Shop), oppure identificarsi in ogni Paese. REGIME FISCALE Dal 2016 è possibile optare per un regime fiscale agevolato, detto "regime forfettario", che prevede, in sintesi: ricavi (lordi) annui fino a 50.000 € (per attività di commercio elettronico) percentuale di redditività del 40% sui ricavi - e di conseguenza costi forfettari per il 60% dei ricavi esonero da tenuta contabilità,IVA, IRPEF, IRAP, studi di settore, comunicazione polivalente (spesometro/blacklist) imposta sostitutiva del 5% per i primi 5 anni di attività oppure del 15% (successivamente o per chi già in attività ha i requisiti per entrare nel regime forfettario) contributi previdenziali (gestione commercianti), ridotti del 35%. possibilità di effettuare operazioni intra-comunitarie e import/export verso operatori extra-UE 5.000 € max per compensi a dipendenti / collaboratori 20.000 € max per beni strumentali acquistati In alternativa, in mancanza dei requisiti di ingresso, o per opzione, si dovrà adottare il regime ordinario IRPEF, IVA e IRAP. CONTRIBUTI PREVIDENZALI Per chi esercita attività commerciale (in mancanza di altre coperture previdenziali per attività prevalenti) l'importo dei contributi previdenziali fissi (minimali) della Gestione Commercianti è pari a: € 3.613,02 (3.605,58 IVS + 7,44 maternità) suddivisi in 4 rate uguali di € 903,25 (da versare il 16 maggio, 16 agosto, 16 novembre, 16 febbraio) mentre l'eccedenza dei contributi oltre il reddito minimale di € 15.548,00 si versa con l'aliquota del 23,19% in sede di versamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi. Reddito minimale significa in parole povere che anche per redditi inferiori a € 15.548, i contributi previdenziali vanno versati comunque in misura fissa. Chi adotta il regime forfettario dal 1° gennaio 2016 può optare, come detto sopra, per una riduzione del 35%, sia sui minimali che sulle eccedenze, pertanto versare un contributo minimale fisso di € 2.351,07 (2.343,63 IVS + 7,44 maternità) in 4 rate uguali di € 587,77, mentre la riduzione per le eventuali eccedenze sarebbe equivalente al versamento con un aliquota del 15,07%. ESONERI Per il commercio elettronico indiretto è previsto l'esonero dall'emissione di fattura (se non richiesta preventivamente dal cliente) e dalla certificazione dei corrispettivi mediante scontrino o ricevuta fiscale, secondo l'articolo 2, lettera oo), del D.P.R. 696/1996. Per il commercio elettronico diretto l'esonero dall'emissione di fattura (se non richiesta preventivamente dal cliente) e dalla certificazione dei corrispettivi (per clienti italiani), è stato previsto di recente dal D.Lgs. 42/2015 (per le fatture) e dal D.M. MEF 27 ottobre 2015 (per la certificazione dei corrispettivi). I relativi importi vanno comunque riportati sul registro dei corrispettivi. E' considerata una attività continuativa, che necessità di apertura PIVA, anche se ... si vende poco (guadagno < 5000€)? e comunque in termini di vendite una media di 5-10 l'anno? Se devo aprire partita iva chiaramente faccio prima a chiudere tutto ... purtroppo. Grazie. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pippo_012 Posted December 6, 2016 Share Posted December 6, 2016 Buonasera, leggendo nel forum si sottolinea che la SCIA per e-commerce diretti non è necessaria, il mio commercialista invece sostiene che è obbligatori. Mi potete cortesemente indicare il riferimento normativo dove la SCIA non deve essere presentata, cosi da poter smentire il mio commercialista. Grazie Link to comment Share on other sites More sharing options...
caygri Posted December 17, 2016 Share Posted December 17, 2016 guarda che dipende tutto da dove vivi e cosa vendi! Link to comment Share on other sites More sharing options...
studiodangelo Posted January 11, 2017 Author Share Posted January 11, 2017 Per l'e-commerce diretto (vendita di servizi digitali), alcuni Comuni/Camere di Commercio (es.: Camera di Commercio del Molise) richiedono la SCIA per la vendita al dettaglio via Internet (come per i beni fisici), mentre altri (es.: Comune di Firenze, Camera di Commercio di Brindisi) non la richiedono. E' utile informarsi prima presso il SUAP del Comune di riferimento nonché presso la Camera di Commercio (che appunto potrebbe richiedere di allegare la SCIA alle istanze di inizio/variazione di attività). Da un punto di vista normativo, la normativa sulla SCIA parla solamente di beni fisici e mai di servizi, perciò in linea generale l'obbligo non c'è. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Shawndev Posted June 27, 2017 Share Posted June 27, 2017 Prestashop è una validissima piattaforma per il tuo ecommerce, ma oltre la parte tecnica, è importantissima anche la parte amministrativa e fiscale. Innanzitutto, il consiglio è di affidarsi ad un valido commercialista, esperto del settore, che possa seguirvi a maggior ragione nella fase di inizio attività e che sia in grado di crescere insieme al vostro business. A livello normativo il commercio elettronico si divide in: commercio elettronico diretto - in cui il procedimento di acquisto avviene interamente tramite internet e il bene-servizio digitale è immediatamente reso disponibile all'acquirente per il download commercio elettronico indiretto - in cui il procedimento di acquisto avviene in parte tramite internet (ordine iniziale ed eventuale pagamento anticipato), mentre il bene è reso disponibile all'acquirente tramite spedizione fisica. Il commercio elettronico, salvo il remoto caso in cui si operi mediante un'attività temporanea e decisamente limitata nel tempo, nella stragrande maggioranza dei casi è a tutti gli effetti un'attività continuativa, per la quale è necessario aprire una posizione ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali. APERTURA E INIZIO ATTIVITA' In estrema sintesi, gli adempimenti obbligatori per iniziare un attività di commercio elettronico indiretto sono: Comunicazione Unica d'Impresa che comprende: Attribuzione della Partita Iva c/o Agenzia delle Entrate Iscrizione e inizio attività al Registro delle Imprese [spese: 90,94 € tra diritti, bolli, tariffa, per un'impresa individuale] + indirizzo PEC obbligatorio [spese: a partire da 6,10 €] Iscrizione (o non iscrizione, se del caso) all'INPS - Gestione Commercianti (contributi previdenziali) Segnalazione Certificata di Inizio Attività- c/o Comune (commercio al dettaglio) - con regolamenti e requisiti variabili a seconda del Comune/Regione [diritti di segreteria variabili da 0€ - 30 €] + c/o U.S.L. (per vendita di beni alimentari) - c/o Camera di Commercio (commercio all'ingrosso) L'eventuale iscrizione all'INAIL è prevista solamente per le imprese commerciali con dipendenti. A seconda dell'attività svolta saranno necessari eventuali requisiti professionali oltre ai requisiti morali (come per la vendita di beni alimentari) o ulteriori comunicazioni/adempimenti: ad es.: la cosiddetta "licenza fiscale" (U.T.I.F.) per la vendita di prodotti alcolici, oppure l'iscrizione al VIES per chi compra o vende beni/servizi da operatori residenti nell'Unione Europea. Quanto sopra va effettuato indipendentemente dal regime fiscale scelto o dal fatto che si operi con in proprio oppure in dropshipping. Quanto sopra vale anche per chi effettua commercio elettronico diretto (es. mp3, app, e-book, foto/video, corsi di formazione fruibili immediatamente), eccetto la SCIA che non va presentata. Per il solo commercio elettronico diretto, se si effettuano operazioni verso clienti privati UE (soggette ad IVA nel Paese del cliente privato) sarà necessario aderire al regime opzionale MOSS (Mini One Stop Shop), oppure identificarsi in ogni Paese. REGIME FISCALE Dal 2016 è possibile optare per un regime fiscale agevolato, detto "regime forfettario", che prevede, in sintesi: ricavi (lordi) annui fino a 50.000 € (per attività di commercio elettronico) percentuale di redditività del 40% sui ricavi - e di conseguenza costi forfettari per il 60% dei ricavi esonero da tenuta contabilità,IVA, IRPEF, IRAP, studi di settore, comunicazione polivalente (spesometro/blacklist) imposta sostitutiva del 5% per i primi 5 anni di attività oppure del 15% (successivamente o per chi già in attività ha i requisiti per entrare nel regime forfettario) contributi previdenziali (gestione commercianti), ridotti del 35%. possibilità di effettuare operazioni intra-comunitarie e import/export verso operatori extra-UE 5.000 € max per compensi a dipendenti / collaboratori 20.000 € max per beni strumentali acquistati In alternativa, in mancanza dei requisiti di ingresso, o per opzione, si dovrà adottare il regime ordinario IRPEF, IVA e IRAP. CONTRIBUTI PREVIDENZALI Per chi esercita attività commerciale (in mancanza di altre coperture previdenziali per attività prevalenti) l'importo dei contributi previdenziali fissi (minimali) della Gestione Commercianti è pari a: € 3.613,02 (3.605,58 IVS + 7,44 maternità) suddivisi in 4 rate uguali di € 903,25 (da versare il 16 maggio, 16 agosto, 16 novembre, 16 febbraio) mentre l'eccedenza dei contributi oltre il reddito minimale di € 15.548,00 si versa con l'aliquota del 23,19% in sede di versamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi. Reddito minimale significa in parole povere che anche per redditi inferiori a € 15.548, i contributi previdenziali vanno versati comunque in misura fissa. Chi adotta il regime forfettario dal 1° gennaio 2016 può optare, come detto sopra, per una riduzione del 35%, sia sui minimali che sulle eccedenze, pertanto versare un contributo minimale fisso di € 2.351,07 (2.343,63 IVS + 7,44 maternità) in 4 rate uguali di € 587,77, mentre la riduzione per le eventuali eccedenze sarebbe equivalente al versamento con un aliquota del 15,07%. ESONERI Per il commercio elettronico indiretto è previsto l'esonero dall'emissione di fattura (se non richiesta preventivamente dal cliente) e dalla certificazione dei corrispettivi mediante scontrino o ricevuta fiscale, secondo l'articolo 2, lettera oo), del D.P.R. 696/1996. Per il commercio elettronico diretto l'esonero dall'emissione di fattura (se non richiesta preventivamente dal cliente) e dalla certificazione dei corrispettivi (per clienti italiani), è stato previsto di recente dal D.Lgs. 42/2015 (per le fatture) e dal D.M. MEF 27 ottobre 2015 (per la certificazione dei corrispettivi). I relativi importi vanno comunque riportati sul registro dei corrispettivi. Thanks for the advice, i am pleased to read it and always would like to have valuable advice like it. Link to comment Share on other sites More sharing options...
promarketer Posted September 18, 2018 Share Posted September 18, 2018 Grazie per le preziose informazioni. Qualcuno ha idea di come si evolveranno i regimi fiscali con il nuovo governo? Se magari c'è aria di cambiamento riguardo il web marketing e l'e-commerce. Mi riferisco a facilitazioni, meno burocrazia... Grazie. Link to comment Share on other sites More sharing options...
caygri Posted September 18, 2018 Share Posted September 18, 2018 non c'è nemmeno la proposta di legge...per il momento questo è sicuro. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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